Pensieri-scusa? No, grazie!
Oct 06, 2016Per trasformare l'allenamento in un'abitudine è indispensabile tollerare una pausa, una trasgressione alle regole o un semplice momento di recupero per riprendere fiato. In altre parole, non partite alla massima velocità finendo per bloccarvi subito dopo: allenarsi a un'intensità e per una durata eccessiva nella primissima fase ha come conseguenza una graduale diminuzione dell'impegno, che sfocia nel "fallimento".
Ecco su cosa puntare per rendere il tuo esercizio fisico un'abitudine: semplicità (comincia con pochi esercizi facili e fattibili), praticità (l'allenamento deve inserirsi nella tua vita quotidiana senza sconvolgerne l'organizzazione) ed efficacia (partire dal "poco" per incrementare gradualmente il carico e l'intensità del lavoro mette al riparo dagli insuccessi e consente di sperimentare solo soddisfazioni).
Partire con il piede giusto ci fa sentire più capaci, più energici, più forti dal punto di vista della volontà e del senso di autoefficacia, di controllo della propria vita.
La trappola nella quale bisogna stare attenti a non cadere è quella costituita dai cosiddetti pensieri-scusa volti a giustificare l'inattività. Ognuno di noi ha pensato almeno una volta: non ho tempo, dopo il lavoro sono stanco, l'esercizio mi provoca dolori, sono troppo grasso per fare attività fisica, non ho più l'età, in palestra mi annoio, ho paura di farmi male, mi vergogno davanti alle altre persone, non ho voglia di fare fatica, sono troppo stanco.
Tocca a te: fai un elenco dei tuoi "pensieri-scusa" e trova delle argomentazioni contrarie che possano aiutarti a creare un pensiero alternativo più utile al raggiungimento dei tuoi obiettivi. Se trovi un'alternativa alla scusa, ritrovi la giusta carica giorno dopo giorno!