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Stretching, ecco perché è importante per i muscoli

allenamento muscoli stretching May 20, 2019

Migliorare le proprie performance e stare bene con se stessi è possibile con lo stretching: scopri come allunga i muscoli e dona relax al corpo

 

stretching muscoli relaxEsercizi di stretching, Getty Images 

Ha una storia che parte da lontano, e più precisamente negli anni ’80: con l’arrivo della ginnastica aerobica nelle palestre, è entrato nel mondo del fitness anche lo stretching, da fare a inizio o a fine lezione.

Nonostante all'inizio fosse visto come una vera e propria perdita di tempo, oggi lo stretching è invece sempre più utilizzato e consigliato, soprattutto in seguito a numerosi studi che ne accertano i benefici.

Ma come è cambiato lo stretching nel tempo, e perché ci fa tanto bene? All'inizio questa pratica si ispirava allo yoga: si allungavano il più possibile i muscoli e poi si molleggiava, con non pochi rischi per le rapide contrazioni a cui si era sottoposti.

Inizialmente ci si ispirava anche al dinamismo: era importante fare slanci controllati di gambe e braccia, aumentando sempre di più l’ampiezza e la velocità. Anche questa tecnica però portava a potenziali conseguenze gravi in ambito posturale.

 

Giocatrici che fanno stretching, Getty Images 

Oggi lo stretching è completamente diverso: aiuta a raggiungere la posizione di massimo allungamento dei muscoli più lentamente, con l’obiettivo di mantenerla per 15 o 30 secondi al massimo, senza molleggiamenti. A questo va abbinato un esercizio di respirazione profonda e rilassata.

Sono proprio questi gli ingredienti adatti per fare in modo che questa pratica abbia dei benefici sul nostro corpo. Inoltre, lo stretching moderno si propone anche di riequilibrare la postura con degli esercizi divisi in 4 tempi.

Ad aiutare la postura e il relax mentale c’è poi un metodo specifico, chiamato “deep stretching” o “metodo Canfora”, che consiste nel coinvolgimento dei muscoli più vicini allo scheletro che possono lavorare male a causa di posture scorrette o di tensione emotiva.

L’ideatrice di questa tecnica è l’italiana Elena Canfora, che spiega: “Si agisce sulla parte emotiva, perché il rilassamento porta a una diminuzione degli ormoni legati allo stress e a una riduzione dei processi infiammatori”.

Ultima, ma non per importanza, è anche la focalizzazione sull'azione delle catene muscolari: ogni volta che compiamo un gesto, dobbiamo ricordarci che a lavorare non è un solo muscolo, ma da una serie di fasci messi in raccordo tra loro nella stessa catena.